La filosofia yoga

È chiaramente visibile che stiamo affrontando una crisi di valori che le antiche religioni non possono affrontare e che lo yoga sta guadagnando spazio nella nostra società moderna.

 Ciò è confermato da diverse riviste dedicate allo yoga, dalla pubblicità che prende in prestito le immagini dello yoga, dai numerosi festival di yoga organizzati in ogni parte del mondo e infine dai sempre nuovi metodi di yoga che vengono introdotti quasi ogni settimana nel panorama yoga degli Stati Uniti.

Qualcuno che si avvicina allo yoga per la prima volta sarà completamente disorientato dalle varie scuole e metodi di yoga esistenti al giorno d'oggi.  Lo yoga è il percorso in cui, il desiderio di rimanere giovani, di mantenere il corpo in buona forma, di far parte di una comunità che pratica una dolce spiritualità o una psicoterapia si incontrano.

 Per prima cosa dobbiamo concordare che lo yoga risale a circa 3000 anni a.C. La statuetta di un uomo in una classica posizione di meditazione è stato scoperto tra le rovine di Mohenjo-Daro. 

Lo yoga è spesso associato allo Yoga sutra di Patanjali (800 a.C.) o alla Bhagavad Gita, dove Krishna insegna che cosa è lo yoga ad Arjuna. Questi due testi sono influenzati dalla cultura ariana. Altri testi importanti come Hatha Yoga Pradipika, Gheranda Samhita e Shiva Samhita mostrano invece l'influenza della civiltà dravidica.

Patanjali definisce lo yoga con questa frase: "Yoga is citta-vritti-nirodha" (cessazione delle modificazioni mentali).

Yoga significa anche unione: unione tra mente e corpo, unione tra individuo e universo. Lo yoga è un percorso verso la liberazione dal condizionamento del corpo e della mente. In questo approccio lo yoga sembra essere una psicoterapia molto simile alla terapia Jung; ti permette di trovare un posto nel mondo e questo processo è fatto in modo inconscio.

 Lavorando sul corpo e sul respiro (quest'ultimo è considerato il ponte tra corpo e mente) si cambierà l'atteggiamento nei confronti dell'ambiente circostante e del mondo.

Il respiro è legato alle emozioni e all'energia. Controllando il corpo con le asana e il prana (energia) con esercizi di pranayana,si impara a controllare la mente e le emozioni e ad avere un atteggiamento positivo verso le cose: la  personalità rifletterà le conquiste fatte con il corpo e il respiro. Equilibrio, calma, serenità caratterizzeranno il l'atteggiamento quotidiano e si entrerà in contatto con il vero “Sé”, la natura divina; si potrà sperimentare la perdita di tempo e spazio in Samadhi.

 I suoni dei mantra e dei kirtan contribuiscono a risvegliare l'energia e liberare la mente e il subconscio (che contiene i semi delle tue azioni passate, karma)in modo più rapido di una psicoterapia, ti permetteranno di sperimentare alcuni istanti di pace e tranquillità.

 In primo luogo il praticante deve avere principi etici di base, in secondo luogo, deve essere in grado di disciplinare la sua azione. Senza queste basi non può nemmeno iniziare il percorso chiamato ashtanga composto da 8 gradini: yama, niyama, asana, pranayama, pratyahara, dharana, dhyana, samadhi.

 Le diverse scuole di yoga hanno lo stesso obiettivo ma propongono percorsi diversi per scoprire la vera natura divina dell'essere umano. Alcune scuole si concentrano sul lavoro del corpo, altre sul lavoro di respirazione, o sulla meditazione o nello studio di testi sacri (svadhyaya).

Ogni praticante sceglie un percorso in base al proprio carattere e personalità.

 Ci si puo' avvicinarti allo yoga a diversi livelli e un vero insegnante ti dirà: "se non vedi alcun beneficio con la pratica fermati". 

Lo studente yoga deve fare esperienza pratica; lo yoga non è un atto di fede.

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